Storie di pigne
Sulla cima della giostra, nel Parco Divertimenti, vediamo una bellissima pigna. Un frutto strano da trovare sulla cima del Tempio di Diana, dei cancelli e delle fontanelle, ma la cosa ancora più misteriosa è il suo significato. Da ignorante in ambito filosofico, ho chiesto al sommo spiegazioni. Dopo qualche accurata ricerca, Google mi ha risposto.
La pigna era simbolo del divino e dell’immortalità nell’antico Egitto, in Babilonia e nell’antica Grecia. Essendo anche frutto di un sempreverde, rappresentava la forza vitale e l’eternità, abbondanza e fecondità per via dei numerosi semi prodotti. Alcuni l’associavano all’uovo cosmico, di conseguenza, alla creazione del genere umano.
Non ho ben capito perché la mettessero sulle fontanelle e sui cancelli, ma forse veniva messa sulle giostre come buon auspicio.
La storia di questa pigna si intreccia con uno dei tanti racconti di Margherita: quella originale era completamente arrugginita, era persa. Fortunatamente, la proprietaria di un piccolo spazio in Viale Pallavicini, a Pegli, ha deciso di donare al parco la pigna del suo cancello.